Fra Mare e Montagna
la casetta si trova nel centro storico di un paesino di 200 anime nel cuore delle colline abruzzesi a 256 metri sul livello del mare. Il silenzio é il principale protagonista di questi luoghi e la purezza dell'aria rigenera i sensi regalando aromi di paese di giorno e di piante e pane la notte. La rusticità dell'ambiente ci fa ritornare un indietro nel tempo quando le ore erano scandite dalle campane della chiesa per i lavoratori nel campo. La casa è piccola ma accogliente offre pace e calma. Alcuni reperti di epoca romana attestano che il territorio di Frisa era abitato già in antichità, tuttavia le prime documentazioni letterarie risalgono all'XI secolo quando il territorio di Frisa fu possesso di Trasmondo III, conte di Chieti, che lo aveva ricevuto in dote dalla moglie, effettiva feudataria del territorio; ella nel 1055 con atto di donazione testamentaria cede il Castello di Frisa con la Chiesa di Sta. Lucia al Monastero di S. Benedetto di Montecassino, ma il Conte suo marito, contrario, lo occupa, per poi concederlo ai Cassinensi due anni più tardi, su intercessione del Papa Vittore II. Nel 1097 è ancora compreso tra i beni dell'Abbazia cassinense, come attesta la Bolla di conferma inviata da Papa Urbano II all'allora abate Oderisio, e lo è ancora nel 1105 in altra Bolla allo stesso abate da parte del Papa Pasquale II. La più antica frazione di Frisa è Guastameroli di cui si hanno notizie sin dall'XI secolo in un atto di compravendita risalente all'anno 1087 tra l'Abbazia di San Giovanni in Venere, che la riceve, e la Diocesi di Chieti, che la cede, ove la frazione viene citata come "Lo Vasto Meruli". All'inizio del 1400 il borgo divenne feudo della città di Lanciano, mentre nel 1425 fu dei Caldora indi dei Cotugno ma poi, per l'estinzione di questa famiglia, passò al demanio regio. Nei vari conteggi dei fuochi, Frisa contò 62 fuochi nel 1447, 55 nel 1601 e 67 nel 1737. Dal 1657 fino all'estinzione delle feudalità il paese fu feudo dei Caccianini (famiglia di origine lombarda) di cui il membro principale fu Felice Saverio Caccianini che fu consigliere di Intendenza sotto il governo borbonico. Nel 1809 la popolazione arrivò a 1281 abitanti e nel 1901 si arrivò a 1954 abitanti. Architetture religiose Ex chiesa e Convento di Santa Lucia, siti in piazza principe di Piemonte. La prima notizia della chiesa è attestata da un atto di donazione del 1056, mentre il campanile risale al XIV secolo. Del XVIII secolo è la costruzione della sacrestia sul passaggio di collegamento fra il Castro ed i nuovi quartieri del paese. Il campanile ha delle aperture a tutto sesto forse dell'impianto originario. Chiesa di Santa Maria (Badia di Frisa), sita in contrada Badia. La prima notizia della chiesa si ha in un atto di donazione del 1049 dove viene citato l'annesso monastero. Interessante è una notizia contenuta nella Bolla di conferma dei possedimenti territoriali inviata da Papa Vittore II al neoeletto Abate di Montecassino, Federico, del 1057, in cui il Castello di Frisa (divenuto possesso cassinense nel 1055) è nominato nell'elenco dei Castelli che si sono formati dalla fortificazione di Monasteri benedettini preesistenti: da questa notizia si evince che il nucleo più antico del paese si è formato intorno all'antico monastero e probabilmente grazie ad esso. Forse l'impianto attuale è dovuto a rimaneggiamenti ed ampliamenti nel tempo. La facciata presenta uno sviluppo orizzontale non simmetrico al suo asse. Il campanile è a vela. Un'apertura circolare è posta sopra il portale. L'interno è a tre navate con volte a vela. Il Santuario Madonna del Popolo, sita in via Madonna del Popolo. Il Santuario è sorto nell'arco di tempo che va dal 1664 al 1669, nei pressi di un crocicchio dove esisteva un'edicola votiva con l'immagine della Vergine Santissima, una pia donna pregava, come usava fare tutte le mattine, davanti a tale immagine, le apparve la Vergine, esprimendole il desiderio che il Popolo edificasse una chiesa e promettendo una specialissima protezione in tutte le necessità. Sparsasi tale notizia, accorsero a venerare l'immagine fedeli dei vicini paesi e molti ammalati furono guariti. La fama dei miracoli aumentò il concorso dei fedeli crescevano sempre di numero. Con le offerte di essi si iniziò la costruzione del Santuario. In due anni di lavoro il Santuario fu costruito Il Lunedì di pentecoste del 1666 si svolse la prima processione della miracolosa Madonna del Popolo. Secondo un'iscrizione il Santuario venne terminata nel 1669 ed inaugurata al culto nello stesso anno. Le elemosine dei fedeli furono ben amministrate dai procuratori laici del tempio che si arricchì velocemente di preziosi arredi religiosi e di opere d'arte. Nel contempo, intorno al culto della Madonna del Popolo e al suo Santuario, nacquero delle opere pie che originarono un “monte del grano” e l'adozione dei bambini abbandonati davanti alla chiesa (quest'ultima pia pratica è testimoniata fino all'Unità d'Italia). Dell'antica struttura oggi resta solo il presbiterio (decorato nel 1697 con figure a tutto tondo) poiché nel 1943, durante la loro ritirata dal fronte del Sangro, i tedeschi minarono il campanile che crollò su tutto il resto del Santuario, distruggendolo quasi interamente. Finita la guerra, il Santuario fu ricostruito ed ampliato dai fedeli e di nuovo consacrato il 26 luglio 1947. All'interno, in un altare barocco, era conservata l'immagine sacra della Madonna del Popolo su tela del cinquecento che fu trafugata dai ladri il 30 dicembre 1980. Alcuni fedeli e il parroco, attraverso la televisione, rivolsero un invito a restituire il quadro rubato (andarono alla Trasmissione televisiva di Rai 2 Portobello), ma senza esito. Il pittore Pietro Annigoni, ascoltando l'invito del parroco e dei fedeli, offrì un suo dipinto in sostituzione di quello trafugato. La comunità Frisana accettò la nuova immagine, ovviamente molto diversa da quella antica, che fu consacrata l'8 dicembre 1981 e collocata sull'altare. Anche con una nuova immagine il culto della Madonna del Popolo continua ad essere vivo. Dal 1º maggio 2013 al 9 giugno 2014, si è svolto l'anno Giubiliare del Santuario della Madonna del Popolo. L'evento religioso è ricaduto in occasione della ricorrenza del 350º anniversario dall'apparizione della Madonna del Popolo di Frisa. Chiesa di San Pantaleone, sita in contrada San Pantaleone. La prima citazione della chiesa è del 1627 quando si parla di una cappella, tuttavia le forme odierne della chiesa sono da ricercare nel 1742 (data posta sul portale), quando viene fatto un ampliamento dell'edificio religioso. La facciata è suddivisa in tre parti mediante delle paraste. Sopra il portale vi è una finestra ad arco ribassato. Il timpano è a cornici modanate con un'apertura circolare al suo interno. L'interno è ad aula unica. Chiesa di San Filippo Neri, sita nella frazione Guastameroli. La chiesa, o meglio la parte esterna dell'edificio, venne costruita tra il XVIII ed il XIX secolo. L'interno venne ultimato alla metà dell'Ottocento. La facciata è a capanna. Ai lati della chiesa vi sono delle coppie di lesene giganti. Il campanile è posto su di un fianco della chiesa e presenta delle cornici marcapiano. L'interno è a navata unica. Architetture civili[modifica | modifica wikitesto] Palazzo baronale Caccianini, sito in piazza Principe di Piemonte. Il palazzo fu fatto costruire dalla famiglia Caccanini a partire dal XVII secolo come propria residenza inglobando varie strutture della cinta muraria nel proprio palazzo. Alla metà del Settecento risulta una sopraelevazione dell'edificio, mentre è degli inizi del XIX secolo l'aggiunta di un'ala trasversale dell'edificio precedente. È suddiviso in tre livelli. Solo il primo ed il terzo livello sono imbiancati, il piano centrale presenta una muratura a vista per via dello scrostamento della vernice. Al pian terreno vi sono vari ingressi per le abitazioni e i luoghi di deposito, aperti forse di recente. Le aperture al primo piano sono state murate per via dell'abbandono. Le aperture al secondo piano si affacciano su dei balconcini e incorniciate da rilievi in stucco. Nella parte del cortile il palazzo presenta due livelli anziché tre. Passaggio di raccordo tra antico castro e i nuovi quartieri, sito in piazza principe di Piemonte. È stato realizzato nel 1747 come indicato da un'iscrizione sulla muratura presso la porta sul lato della sacrestia della chiesa di Santa Lucia. Il passaggio è costituito da tre campate con volte a crociera con mattoni con raccordo ad archi a tutto sesto. Torre, sita in piazza principe di Piemonte. Attualmente è inglobata nel palazzo Caccianini e risulta abitata (sede del Gruppo volontari comunale di protezione civile Frisa). Fu costruita nel XIV secolo, mentre fu accorpata al XVII secolo al palazzo baronale. La base è circolare ed è costruito in pietre miste a mattoni in cui si aprono varie finestre. Ci sono luoghi magici..uno é l’eterno D’Annunzio dove il poeta si inspiro e scrisse propio li alcuni dei suoi capolavori (ti passo le ubicazioni) é uno strapiombo sul mare dove anticamente c’era un anfiteatro romano ora perduto , costruirono un teatro all’aperto sul mare che poi passo in disuso.. é una scalinata di circa 180 gradini e poi dei pezzetti di spiaggia rubati al mare..con un po’ di fortuna se avete voglia di scendere ( portatevi un po’ di viveri) é un luogo magico..prima a ridosso del mare passava la ferrovia adesso é un cammino di pietre sotti un ponte si apre il mare. Un consiglio se avete forza e coraggio e percorrete fino alla fine il cammino della ferrovia tra le canne si aprono sentieri Wildcats nascosti che portano a spiaggie ancora meno conosciute se avete voglia e tempo di esplorare vale la pena. Altro luogo magico soprattutto di sera é il paese di Pretoro una città medioevale nel cuore del parco nazionale della Maiella costruita a picco nella roccia.. ci vogliono polmoni ma é una bella passegiata davvero per poi continuare fino al “blok aut” la cima della Maiella la signora che domina su tutto . Guardiagrele anche lungo il cammino é la città del ferro battuto non si nota quasi al passaggio ma lì a mano fanno un gioiello unico che si chiama Presentosa e si regala alla propia donna( il disegno del gioiello prenota due lune e dipendendo di come sono unite indica a se la donna é la sposa o la promessa sposa). Le spiagge sono a 15-20minuti in macchina: possono essere di sabbia con strutture balneari a San Vito marina come giustamente ha detto , o altrimenti estistono spiagge di sassi in cale che si trovano lungo l’Adriatico soprattutto verso sud menò accessibili chi più chi meno, però con meno gente è quasi nessun servizio . Raccomando per facilità di parcheggio e agibilità la “cala del Turchino” molto vicino alla spiaggia di San Vito ci si può arrivare in macchina . Ci sono anche bei ristoranti ( i più tipici e finalmente riformati sono i trabocchi , antichi tralicci di pescatori , adesso adibiti a ristoranti meno economici ma ne vale la pena per farsi un omaggio mangiando bene letteralmente sull’acqua ) la cucina è buona un po’ ovunque e con il pesce o la carne non si sbaglia (a proposito bisogna mangiare assolutamente gli arrosticini famosi per la Carme di agnello 0,5€ cada uno) Per finire di raccomandate le spiagge c’è “l’eremo Dannunzio” dove il poeta aveva la casa e andava a scrivere poesie. Molte sono state composte proprio con la stessa vista che si può ammirare oggi. La discesa è un po’ impegnativa per chi non fa molto esercizio ma la prima volta se si fa rompe il ghiaccio. Vale la pena . Soprattutto se non c’è gente ma in spiaggia bisogna portarsi tutto il necessario . PER CHI PIACE MANGIARE Y BERE BENE... L'abruzzo forte e gentile é famoso per la sua generosa ospitalità e per le sue delizie culinarie..é un popolo criptico un poco guardingo a prima impressione se vogliamo dirlo la gente abituata alla sua quotidianità e sicurezza di vivere in luogo senza tempo dove le cose non sembrano cambiare, sembra piacere questa immutabilità delle cose, ma se entriamo in contatto con loro entrando un po più sotto della prima pelle ci accorgiamo del vero tesoro di questi luoghi: la gente e il suo calore. Non ci metteranno molto dopo ció a invitarti a un caffè o a qualcosa da bere. facendo un giro nei dintorni distacca la quantità di uliveti e vigneti presenti nel territorio tanto da diventare parte integrante e connotato caratteristico del paesaggio. Ma andiamo al sodo... la qualità degli alimenti passando dal pane dal pane del forno alla pizza delle pizzeria vicine al pomodoro formaggi e arrosticini non ha eguali. Se parliamo di vino allora entriamo in un terreno ancora più florido...diciamo sempre che a Frisa può mancare la benzina e nessuno si altererebbe più di tanto, ma se a mancare fosse il vino allora la cosa cambierebbe rapidamente ci potete contare. Ristorante buono vicino a Frisa si chiama Il caminetto è nella frazione di Badia si mangia tipico buoni i formaggi alla brace la Carne e le paste come lintrocine e maccheroni alla chitarra. Se vi piace il vino c’è la cantina colle Moro, multipremiata cantina con una varietà di vini tra bianchi rosee e rossi adatti a tutti i gusti. Celeberrimo é il Montepulciano d'Abruzzo un rosso di spessore con un corpo forte e dal sapore intenso, ma non dimentichiamoci del pecorino o di tutti i suoi fratelli che insieme formano in Abruzzo una famiglia piena di differenze che danno questa grande ricchezza di sapori. se ci spostiamo 12-15 km verso il mare si possono trovare taverne sul mare per mangiare PESCE! quello vero e li si apre un'altro mondo di sapori. Tra mare e montagna si trovano i tesori della terra brindati dalle persone che la abitano. Se avete dubbi sul menú e si rompe un po di timidezza è sufficiente chiedere a qualcuno del posto un consiglio e vedrete che non resterete delusi. Se accompagnate la domanda offrendo un caffe o meglio un amaro ( dipende dalla ora del giorno) il consiglio sarà direttamente proporzionale . garantisco
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