LA GROTTA DEI NORMANNI
Antica dimora del XV secolo, ubicata nel borgo antico, a ridosso di Piazza Manfredi, cuore della Città di Oria. All'interno, è presente una caratteristia "grotta" quattrocentesca riaffiorata durante i lavori di ristrutturazione. Oria, situata in territorio collinare nel Salento settentrionale,dista 20 minuti circa dalle più belle spiagge salentine e dall'Aeroporto di Brindisi. Sono facilmente rggiungibili alcune tra le principali mete turistiche pugliesi: Lecce - Tranto - Brindisi. elegante, caratteristico, accogliente e confortevole. gli ospiti hanno accesso all'intera struttura saremo a completa disposzione per tutta la durata del soggiorno Il Centro storico è racchiuso in un circuito murario d’impianto medievale risalente alla fine del millennio, quando Porfirio Protospata ricostruì la citta, rasa al suolo dagli Agareni nel 977. Di quella cinta, con tre porte d’accesso e 45 torrette, sono rimasti in piedi solo alcuni avanzi nella zona Sud-Ovest della citta e qualche torretta inglobata in costruzioni successive. Questo circuito, corrisponde, grossomodo, alla circonvallazione comunemente detta la circamenia, costituita dalle Vie Mario Pagano, Giacinto d’Oria e Dragonetti Bonifacio,ed ha la forma tondeggiante di una pera con la parte oblunga, occupata dallo sperone del castello, rivolta a Nord. Queste vie collegano direttamente i tre accessi al borgo antico, che, superati, immettono negli assi principali del sistema viario interno: Piazza Manfredi (dalla Porta omonima), Corso Umberto I , via Roma. A causa delle numerose distruzioni e ricostruzioni subite nel corso dei millenni, molte sono le stratificazioni storiche, per cui non sono facilmente individuabili (a parte gli esempi maggiori) le epoche dei vari edifici. L’architettura spontanea, sviluppata sotto l’influsso e le suggestioni sia della cultura greco-orientale che di quelle europee, ha assunto un carattere peculiare che, per certi versi, avvicina il centro storico oritano a quello delle bianche città mediterranee, e per altri, ai paesi collinari dell’Italia Centrale. Notevole e stata l’influenza della Chiesa sull’aspetto urbanistico della città. I luoghi piu alti e protetti furono occupati da edifici religiosi e tutte le famiglie patrizie (avendo un rampollo tra i prelati) non mancarono di costruire Cappelle affianco alle loro dimore, per munificenza o per ostentazione di potere. Alcune di queste esistono ancora, mentre moltissime vivono solo nel ricordo delle testimonianze scritte o della toponomastica cittadina. Quelle esistenti si collocano tutte tra il XV e il XVIII secolo: S.Lucia (in Via F.Milizia), S.Maria al Tempio (nella via omonima), S.Biagio (in Piazza Manfredi), S.Antonio Abate (in Via F.Russo) e l’Annunziata (in Piazza Lama). Se i ricchi possedevano le Cappelle, il popolo adornava le proprie case e i propri vicoli con edicole sacre o per la devozione particolare verso un Santo, o per l’espiazione di un peccato commesso (alcune furono costruite in luoghi di avvenimenti delittuosi) o in memoria di fatti storici (in Via Q.Mario Corrado, due edicole sacre, volgamente dette li Matunneddi (le madonnelle), sostituiscono antichi affreschi che indicavano il luogo dove mori il vescovo Andrea). L’architettura civile (a parte il Castello, le Porte, il Sedile e Torre Palomba) è costituita da palazzi e palazzetti costruiti su aree a dislivello per cui non sempre hanno facciate a geometria simmetrica. Tranne poche eccezioni, come Palazzo Martini e Palazzo Schiroli (in Piazza D.Albanese), Palazzo Errico (in Corso Umberto I), Palazzo Mingolla (in Via R.Lombardi), l’altro Palazzo Martini (in Via Roma), Palazzo Salerno-Mele (in Via P.Astore), Palazzo Pepe-Milizia (in Via Cap.De Tommaso), Palazzo Attanasi (in Via F.Russo) e Palazzo Marrazzi (in Via Cittadella), gli altri, pur senza facciate imponenti, sono pregevoli dimore per il fasto degli interni , la bellezza dei giardini pensili e le altane nascoste da cui si godono stupende vedute panoramiche. Dopo la visita ai monumenti maggiori della citth, a bello e senza dubbio interessante, bighellonare per i vicoli del centro alla ricerca della piccola architettura, quasi sempre trascurata dagli itinerani consigliati. Inaspettatamente si scoprono colonne romane e medievali, incastonate a mo’ di paracarro negli angoli di case e palazzi, vicoli sovrastati da archi-contrafforti che riecheggiano citta arabe, balconi fioriti, macchie di colore nel nitore dei muri imbiancati di corti chiuse o terrazzi con vista, dove le nostre vecchie siedono, nelle serate estive,a cummersazioni (a conversazione)… E..naturalmente, si compongono gli elementi di vecchie oleografie, che per i giovani sono delle autentiche scoperte e per i meno giovani, flash back della loro fanciullezza, quando si correva scalzi sulle basule calde di sole o si cercava l’androne per rubare il bacio ad una ragazza.
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